I
rulli in legno del Massaggio Dea+
I
rulli da massaggio hanno la parte mediana
che ruota libera, intorno ad un perno
centrale, rispetto a due impugnature
laterali fissate a quest'ultimo.
Nel
massaggio Dea+ i rulli impiegati sono 3.
Due di essi sono diversamente intagliati,
per variare l’intensità dell’azione
massaggiante, e sono composti da una parte
mediana intagliata in pezzo unico.
La
loro applicazione in ambito estetico produce
prevalentemente una stimolazione della pelle
e delle strutture anatomiche immediatamente
sottostanti, soprattutto di quelle
circolatorie con un effetto evidente di
attenuazione delle teleangectasie recenti e
reversibili, ossia di quelle non ancora strutturate
fibroticamente (le teleangectasie sono le
microdilatazioni capillari).
Il
terzo rullo, invece, è composto da
quattro cubi disposti trasversalmente, che
approfondiscono l'azione stimolante,
defibrosante e ristrutturante
anche ai piani tessutali profondi.
Tutti
e tre i rulli possono essere
vantaggiosamente impiegati anche in ambito
sportivo, e con buona efficacia anche su
ricevente vestita/o.
La
scelta di concepire una parte mediana in
pezzo unico, nei primi due rulli Dea+, non
è ovviamente casuale, ed uno di essi in
particolare si differenzia, anche in questo
dettaglio,
dagli strumenti americani tradizionali e da
quelli più diffusi. Vediamo di
approfondirne le motivazioni.
La
razionalità della parte mediana dei rulli
in pezzo unico
Innanzitutto
la scelta di non suddividere in diversi
segmenti la parte mediana dei rulli "a
righe" e "a quadretti" (per
semplificare sono queste le impronte che
lasciano i loro profili intagliati,
scorrendo sulla pelle lubrificata)
produce due effetti immediatamente evidenti
anche alla ricevente: scompare il rumore
da sbattimento di segmenti lignei tra loro
(non tutte le riceventi lo trovano piacevole
e rilassante) e la possibilità che tale
dinamica causi fastidiosi pizzicamenti alla
pelle.
La
frammentazione in tre (o più) pezzi
identici di una parte mediana cilindrica
aveva razionalmente senso unicamente per
evitare l'irregolarità di funzionamento dei
vecchi strumenti americani di prima
concezione. In essi, infatti, poteva
capitare che soprattutto la parte mediana
"a righe" potesse smettere
momentaneamente di girare, nonostante lo
scorrimento dello strumento sul corpo, non
trovando un grip sufficiente al movimento
sulla pelle lubrificata della ricevente.
Suddividendo la parte mediana del rullo in
diversi segmenti, si riduceva in frazioni
anche la lunghezza di perno centrale
metallico che all'interno di ogni segmento
veniva a contatto con le pareti del canale
ligneo; in questo modo si ottenevano singole
parti verosimilmente meno soggette a
blocchi, oppure pur bloccandosene una o più
erano libere di scorrere le altre.
La
dinamica innovativa dei rulli da massaggio
Dea+, invece, previene sul nascere questa
problematica con la creazione della nuova generazione di
strumenti (vedi sotto), nei quali è letteralmente
impossibile che la parte mediana si blocchi,
smettendo di girare, quando lo strumento
scorre sul corpo della ricevente. Problema
risolto, frammentazione della parte mediana
inutile.
Un
cilindro intagliato regolarmente su tutta la
circonferenza esercita sempre la medesima
stimolazione pressoria, in qualsiasi punto
si trovi della propria rotazione. Un
cubo disposto trasversalmente, invece, offre
a considerare continuamente una superficie
di contatto diversa. Poiché i cubi in
rotazione si adattano meglio alla superficie
corporea rispetto ad un pezzo unico, il
terzo rullo non adotta l'architettura della
parte mediana in pezzo unico. La parte di
contatto tra i cubi è quella dello spigolo
ed è studiata per essere assolutamente
minima, come il rumore che deriva dallo
sbattimento di un cubo verso l'altro;
inoltre essa è irraggiungibile dalla pelle
della ricevente e quindi non può
assolutamente prestarsi a pizzicarla.
La
praticità dei manici asimmetrici
Le
immagini dei kit americani reperibili in
rete riportano dei rulli da massaggio più o
meno simili, il che fa pensare ad un'origine
comune verosimilmente legata proprio a quelli europei da automassaggio del primo dopoguerra. Il collegamento è chiaramente scritto nei manici,
sempre simmetrici come caratteristica comune
pressoché universale.
In
effetti la simmetricità dei manici rende i
rulli certamente più belli da vedere e più
facili da impugnare, a patto però che si
tratti ancora di un automassaggio, come in
origine, con la ricevente in piedi, oppure
seduta, che possa spaziare come vuole
intorno alla parte del corpo da massaggiare
in libero movimento nello spazio.
Nel
massaggio fatto con la ricevente sdraiata,
invece, la situazione cambia completamente,
perchè proprio l'ingombro del lettino rende
i due manici simmetrici di una scomodità
imbarazzante. Con strumenti siffatti è praticamente
impossibile applicarne congruamente alle superfici laterali
del corpo la parte
centrale, ossia quella che con i
suoi profili intagliati, o con i cubi
disposti trasversalmente, è fatta apposta
per 'lavorare' producendo uno specifico
risultato.
Spostare
continuamente la cliente sul lettino per
riuscire ad applicare la parte mobile
centrale del rullo sarebbe inopportuno: la cliente
sul lettino vuole anche rilassarsi e
ogni cambio di posizione superfluo non va
certo in quella direzione.
Anche
massaggiare con
i manici le aree del corpo non massaggiabili
dalla parte centrale del rullo, che non
riesca ad arrivarvi perchè ostacolata dalla
lunghezza del manico che
"inciampa" sul lettino, sarebbe parimenti
una compensazioni del tutto scorretta,
altrimenti non avrebbe senso produrre i rulli
con le superfici massaggianti centrali
diversamente stimolanti.
L'unica vera
soluzione, capace di ottimizzare al meglio
l'efficienza e l'efficacia dell'ausilio
strumentale, è quella di adottare una tecnica di
impugnatura dei manici che consenta di
avvalersi di un'estremità più corta
possibile da una parte e di una di
lunghezza normale dall'altra.
I
primi rulli del genere
reperibili in un'accurata ricerca in rete,
caratterizzati dunque da impugnature
laterali asimmetriche considerando la
lunghezza dei manici, sono
quelli del kit di "Maderoterapia Metodo Manuel Casado"
(Marchio Registrato), introdotti dal
medesimo nel 2012.
I
rulli del Massaggio Dea+ hanno adottato sin
dall'inizio la stessa soluzione
concettuale dei manici asimmetrici, se pur con forme nettamente
diverse perchè adeguate al metodo di base
del Massaggio Dea.
La
forma differenziata anche sui due fronti,
inoltre, offre un grip manuale studiato specificamente
per
essere più efficiente nell'interpretare
strumentalmente le suddette manualità.
L'ergonomicità
del profilo concavo marcato
I
rulli del kit Dea+ si distinguono
esteriormente da ogni altro
strumento di simile fattura grazie
alla marcata concavità
del profilo nella parte mediana
che la assottiglia vistosamente verso il
centro
Questa
soluzione permette
agli strumenti lignei di adattarsi idealmente al
profilo curvilineo del corpo e li rende ancor
più leggeri, maneggevoli ed efficaci, soprattutto nel
trattamento delle superfici laterali del
corpo che è particolarmente utilizzato nel
massaggio Dea+.
Anche
la costruzione del rullo a cubi presenta la
medesima caratteristica, grazie a una
disposizione originale con due elementi
centrali più piccoli rispetto a quelli
laterali.
Il
profilo concavo marcato offre a considerare
un'efficienza talmente migliorata, rispetto
ai rulli di forma cilindrica regolare, che
tale prerogativa ha assunto un’importanza
fondamentale e irrinunciabile negli
strumenti Dea+. L’ergonomicità di tale
conformazione allarga la superficie di
contatto dei rulli (e quindi la loro
efficacia in ogni atto massaggiante),
alleggerisce significativamente lo strumento
e lo rende assai più maneggevole, e meno
stancante, nelle mani dell’operatore/trice.
I
rulli di nuova generazione del Massaggio
Dea+
La piena maturità del rullo di nuova generazione Dea+ arriva nel 2015 con la produzione di uno strumento innovativo dalla dinamica
superiore, grazie ad un'evoluzione meccanica che lo porta a distinguersi ancor più nettamente da qualsiasi
altro.
Queste le nuove caratteristiche che si vanno ad aggiungere alla praticità d'uso dei manici asimmetrici e alla razionalità della parte mediana in pezzo
unico:
1)
massima silenziosità: ogni rumore è
attenuato per sempre, compreso quello di rotazione delle parti lignee centrali. Se da una parte è vero che il rumore del legno che scorre e che sbatte può perfino piacere e rilassare alcune clienti sul lettino, è altrettanto vero che certi stridori provocati dal rotolamento della parte centrale intorno al perno metallico interno possono risultare particolarmente fastidiosi, e che alcune clienti continuano a trovare più rilassante concedersi alla musica di sottofondo o al silenzio, oppure a colloquiare con l'operatrice/tore senza
che sia necessario alzare la
voce.
2)
massima fluidità: eliminata per sempre qualsiasi possibilità che lo strumento si impunti bloccandosi nella rotazione, come accade inevitabilmente con il passare del tempo quando il movimento del perno centrale inizia a consumare e ad allargare il foro di passaggio nel legno (a maggior ragione se questo con il tempo si
ovalizza, come naturalmente tende a fare).
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